Non solo sportello d'ascolto psicologico
"Oggi dovevo tornare in classe dopo la malattia, ma io non ce la facevo a rientrare. Avevo paura di urlare al mondo i miei timori e così ho deciso di farla finita", queste le parole di una dodicenne che ha tentato il suicidio pur di non tornare a scuola, gesto che per fortuna non è riuscito grazie ad una tapparella che ha frenato la discesa, salvandola.
La cronaca ci mostra tanti atteggiamenti patologici dei giovani, ci riferiamo ad esempio all’anoressia/bulimia, al bullismo, all’isolamento.
Spesso questi disturbi hanno una matrice relazionale e contestuale quindi è importante intervenire a scuola in modo tempestivo, nel momento in cui si manifestano o, purtroppo, insorgono.
I ragazzi devono essere educati, la scuola non deve più essere un contesto che fornisce solo nozioni, ma anche e soprattutto un posto che insegni a vivere e a star bene. Qui i giovani imparano a stare con gli altri, a rispettare le differenze altrui.
La scuola deve essere un’agenzia di formazione e socializzazione dell’individuo, è in questo contesto che bisogna promuovere il benessere fisico, psicologico e relazionale dei giovani. Ciò dimostra l’importanza di uno Psicologo sempre presente a scuola, che affronti con i ragazzi determinate tematiche per prevenire condotte sbagliate.
Il progetto di inserire uno Sportello d’Ascolto Psicologico nelle scuole è attivo in orario scolastico ed è rivolto non solo agli studenti ma anche a genitori e insegnanti per permettere loro un confronto sulle problematiche vissute a scuola nel rapporto con i giovani.
Lo Sportello d’Ascolto Psicologico permette di:
- far affrontare ai giovani le loro problematiche nelle diverse fasi di crescita e prevenire il disagio giovanile.
- far confrontare gli insegnanti con gli psicologi per gestire situazioni difficili di stress e organizzare in maniera efficace attività didattiche. Gli insegnanti dovrebbero quindi entrare in un lavoro di rete, uscendo dall’idea di una scuola solo ricca di storia, matematica e quant’altro.
- aiutare anche i genitori nella gestione delle problematiche dei figli e nel rapporto con la scuola.
Probabilmente una buona soluzione sarebbe quella di un progetto multi-livello in cui dare spazio a tutti gli utenti del contesto scolastico poiché, come dice un bellissimo proverbio, “da soli si va più veloci, insieme si va più lontani”.