Riflessione sui risultati del sondaggio proposto dall’Associazione “Psicologia Insieme” onlus volto a comprendere quale sia la prima figura alla quale ci si rivolgerebbe in un momento di difficoltà.
Il seguente sondaggio è stato ideato allo scopo di indagare quale sia la figura alla quale si pensa di rivolgersi in un momento di difficoltà.Il sondaggio è stato proposto sul web tramite il sito www.psicologiainsieme.it e la pagina personale dell’Associazione sul social network Facebook.
Il campione raccolto è stato di 165 persone che hanno dato un’unica risposta obbligatoria alla domanda: Sei in un periodo difficile? A chi ti rivolgi?
Il sondaggio si è aperto il 24 giugno e chiuso il 27 settembre 2011.
Tale sondaggio fa parte di un progetto di diffusione di una maggiore cultura ed informazione psicologica che la nostra Associazione ha promosso attraverso il proprio sito web a partire dalla pubblicazione della sezione: “Vado dallo psicologo”? Intraprendere un percorso psicologico, quando , come e perché , nell’Aprile 2011.
La maggior parte dei votanti (il 63,6%) ha risposto che si rivolgerebbe allo Psicologo nel caso in cui dovesse affrontare un periodo difficile.Al secondo posto , il 10,9% dei votanti asserisce che in caso di difficoltà non si rivolgerebbe a nessuno.
Il 6,7% delle persone che ha risposto al sondaggio, sceglie la figura del sacerdote come primo riferimento cui fare affidamento in un periodo complicato.
Il 4,8% ha scelto, invece, “Psichiatra” e a seguire, a pari merito, con il 4,2%, “medico di base” e “Counsellor”.
Infine, pochissimi si rivolgerebbero al neurologo (1,2%) e nessuno ad un altro medico specialista (0%)
La domanda del sondaggio è stata posta in modo tale da determinare una risposta d’impulso su quale sia la prima figura che ci si aspetta possa raccogliere una richiesta d’aiuto in un momento di difficoltà.Questi risultati permettono di fare alcune riflessioni e forniscono spunti per possibili approfondimenti nell’ambito della richiesta d’aiuto.
Prima di commentare quanto emerso, è necessario fare due precisazioni. Prima di tutto, il campione che ha preso parte a questa indagine non ha una significatività statistica, pertanto i risultati vengono letti come indicatori di tendenza.
Inoltre è probabile che il contesto nel quale è stato proposto il sondaggio abbia avuto una ripercussione sui risultati. È possibile, infatti, immaginare che chi consulta un sito o una pagina riguardante la psicologia sia maggiormente predisposto a considerare lo psicologo come una figura di riferimento in caso di difficoltà.
In effetti, dai risultati emerge che lo psicologo rimane nettamente la figura giudicata più appropriata. Sarà interessante approfondire, in una nuova indagine, se lo psicologo possa comunque rimanere la figura privilegiata che realmente si contatterebbe in caso di difficoltà personali, immaginando magari una specificità maggiore, a seconda della problematica da affrontare.
La seconda voce che ha raccolto il numero maggiore di preferenze indica che in caso di difficoltà non ci si rivolgerebbe a nessuno. In questo senso sicuramente la genericità della domanda porta a non immedesimarsi in una qualche situazione particolare e il risultato potrebbe portare a pensare che le persone che hanno scelto questa risposta pensino di poter trovare in se stesse le risorse per affrontare le difficoltà che inevitabilmente la vita può porre.Non è da escludere che forse, primariamente, molti cercherebbero di affrontare un periodo difficile facendo affidamento sulle proprie forze e, in caso di feedback fallimentari, potrebbero rivolgersi a un professionista. Anche questo aspetto potrà essere vagliato in un’indagine sulla percezione soggettiva della necessità di chiedere aiuto in una condizione di difficoltà.
Quali fattori inducono a chiedere aiuto ad altri? In base a quale criterio si sceglie la figura adeguata ad accogliere la nostra difficoltà?In ogni caso, la percentuale delle persone che non si rivolgerebbero a nessuno risulta bassa in confronto a quella che sceglie la figura dello psicologo, ma allo stesso tempo considerevole seguendo il ragionamento precedente sull’ubicazione del sondaggio, ovvero un sito di psicologia.
Anche su questo sarebbe interessante approfondire la valutazione comune, nel nostro Paese, circa l’efficacia e la facilità o non facilità d’accesso ai percorsi di sostegno dedicati a difficoltà di natura non medica.
Le categorie “sacerdote”, “psichiatra”, “medico di base” e “counsellor” hanno raccolto un numero di preferenze molto simile, ciò potrebbe essere letto in base ad una diversa interpretazione data alla natura del disagio (fisico, familiare, psicologico, sociale, ecc… )
Anche in questo caso si puo’ pensare ad una nuova indagine volta a verificare a quali figure si chiederebbe aiuto in base ad una difficoltà riscontrata in diversi aspetti della propria vita.
Un aspetto interessante è che la figura del sacerdote sia stata scelta da un numero maggiore di persone rispetto a quella dello psichiatra e del counsellor; tale dato colpisce in riferimento alla premessa che il campione potesse comunque avere una predisposizione ad una scelta “psi” trovandosi nella condizione di chiedere aiuto.L’interesse suscitato da questi interrogativi è motivato dall’intenzione di valutare e riflettere sulla consapevolezza e considerazione che le persone hanno di potersi rivolgere alle professioni d’aiuto nei momenti di difficoltà, alla percezione di una risorsa che va al di là di quelle che sono le proprie risorse personali.
La sensazione è che ci possa essere ancora molta confusione sulle competenze delle diverse figure che abbiamo scelto di inserire nel sondaggio. Sarebbe interessante indagare sulle aspettative delle persone circa il tipo di aiuto e di sostegno che possono ricevere dalle stesse.
Questo pone le basi per impegnarsi ulteriormente nell’informare sulle specifiche competenze di ogni figura professionale.