Salve ho visitato vari medici e ognuno ha detto una cosa diversa o un po' diversa. Alcuni che avrei il doc, altri che ho anche un disturbo di personalità e depressione bipolare. Il mio problema fondamentale è che ho spesso ansia da prestazione, sensi di colpa e dubbi connessi e senso di inadeguatezza, spesso rispondo a queste sensazioni arrabbiandomi, con odio verso la morale ecc... perchè mi sento assediato. Sono stufo di questi dubbi morali e sensi di colpa e ansia da prestazione per paura di apparire inadeguato e in grave difetto. Non riesco a tollerare le mie eventuali imperfezioni e sensi colpa. Rimugino continuamente su un problema che puo' essere di natura morale, psicologico e emozionale... e altro... Quindi spesso rispondo con rabbia e odio e (forse) per compensare ho voglia di affermarmi ambendo a qualcosa di grandioso per me. Mi chiedevo se eventualmente questi disturbi siano la causa di una personalità narcisistica, oppure un eventuale personalità narcisistica può essere l'effetto di questo senso di inadeguatezza generale? Spesso mi sento sempre giudicato e tendo, siccome mi sento magari moralmente imperfetto, a dare ragione alle accuse o giudizi che altre persone hanno su di me. Non so cosa fare, ho molti dubbi. Ma la personalità narcisistica non è quando ti senti perfetto, già al massimo? Oppure ho una personalità ossessiva compulsiva? Aiutatemi. (Dario)
Buongiorno,
ho 31 anni e il mio problema è che essenzialmente da sempre ho avuto paura nel relazionarmi con le altre persone.
Fin da quando ero piccolissimo ricordo di essere stato affetto da un'insicurezza esagerata, dalla paura di essere respinto dagli altri. Le esperienze di vita non mi hanno aiutato in questo: da ragazzo sono stato vittima di bullismo, spesso deriso e umiliato.
Ho sperato che le cose cambiassero con il tempo, pensavo che avrei conosciuto altre persone e frequentato altri ambienti nei quali mi sarei trovato meglio, ma così non è stato. Anzi questa insicurezza è andata aumentando e mi ha impedito di fatto di crearmi delle amicizie e di avere rapporti con l'atro sesso. Oggi posso dire di non avere amici, in effetti non ho mai avuto una relazione con una donna e questo mi fa sentire una persona incompiuta. Ho ricevuto molti rifiuti, che ho giustificato per anni pensando che "non fossero le persone giuste per me", che non fossero in grado di capirmi; ma oggi so che il problema sono io. Anche recentemente ho conosciuto una persona che sembrava simile a me per interessi ed inclinazioni, con la quale mi trovavo benissimo e pensavo potesse esserci la possibilità almeno di un rapporto di amicizia; lei stessa aveva mostrato di apprezzare le nostre affinità. Ho cercato con molta prudenza di avviare un rapporto, ma poi di fronte a una sua sopravvenuta freddezza che mi ha lasciato ferito ho deciso di non cercarla più, per non rischiare di rendermi ridicolo o addirittura oppressivo, ed anche per non soffrire ulteriormente. Sembra che io venga sempre visto come una persona estremamente ombrosa e "strana", molte persone sono diffidenti verso di me e così io sono entrato in un circolo vizioso per il quale finisco per isolarmi in ogni ambiente in cui sto, all'università ed al lavoro per esempio. Ho molta vergogna a parlare di me, tanto da vergognarmi persino in questo momento, ed è difficile perciò per me iniziare una terapia.
A 31 anni si è ancora giovani, credo, ma io invece mi sento spesso stanco, vecchio e solo, nonostante faccia parte di una famiglia numerosa non posso fare a meno di pensare ad un futuro di estrema solitudine, anche perchè la mia famiglia a volte mi appare come una gabbia dalla quale fuggire, non essendo affiancata da una vita sociale. Non so proprio che fare, tutto ciò influisce tra l'altro negativamente anche sulla mia capacità di concentrazione e credo mi porti a svolgere il mio lavoro attuale con una qualità molto al di sotto delle mie possibilità. Oltre tutto, ho un lavoro precario.
Grazie per i vostri suggerimenti, cordiali saluti. (Roberto)
Mia moglie ha incontrato per caso un suo ex e ci ha parlato con molta serenità. Me l'ha raccontato e ho manifestato il mio disappunto. In quell'occasione lei mi ha risposto che essendo stata storie di addolescenti, ormai che siamo grandi e abbiamo pure 2 figli non ha senso innervosirsi. Io non ho controribattuto. L'indomani questo pensiero mi si ripeteva in testa all'ossessione, mi sembrava assurdo che potesse incontrare un ex senza avere alcuna reazione. Ho provato a fare al contrario e ho cercato su facebook una mia ex, giusto per curiosità, ma ancora di più per capire se è normale non dire che si tratta ormai solo di passato. Trovandola e rivedendola a me ha dato fastidio l'idea e infatti dopo ho chiuso il profilo, chiaramente senza contattarla ne niente. Dopo una 10ina di giorni mia moglie, guardando per caso nella cronologia ricerche facebook del mio cellulare ha visto che io avevo cercato la mia ex e si è molto adirata, anche perché non glielo avevo raccontato. Io onestamente me lo ero scordato a dirglielo. Ora mi dice che non si fida di me, addirittura per lei è un tradimento. Io ci tengo troppo a lei e alla mia famiglia e non voglio che si distrugga tutto. Cosa mi consigliate di fare per farla rasserenare.
Grazie (Gioacchino)