Siamo tutti "ex" di qualcosa: un amore, un lavoro, un frammento della nostra identità. Proviamo a rivivere un momento della nostra storia in cui siamo stati costretti, da noi, dall'altro o dalla vita, a fare a meno di qualcosa che ci appariva come fondamentale, essenziale per il nostro equilibrio, tassello importante di quel puzzle che è il senso dato alla nostra esistenza.
Lo strappo... il vuoto.
Come esseri umani, siamo tutti impegnati a curare la nostra dipendenza, a trattare la cicatrice lasciata dallo strappo, ognuno a modo suo.
La dipendenza ci riguarda.
Quello delle dipendenze è uno dei fenomeni più complessi e sfaccettati della natura umana. La lingua inglese ci viene in aiuto nell'iniziare ad approcciare tale complessità, donandoci due significati distinti per tradurre la parola "dipendenza":
Addiction deve le sue origini al latino "addictus" che, nel diritto romano, definisce la condizione di colui che, a causa di un debito non saldato, veniva reso schiavo (addictus quindi) del suo creditore, che poteva decidere se tenerlo in catene, venderlo oppure togliergli la vita. Nella letteratura scientifica con il termine "addiction" si fa riferimento alla dipendenza psicologica che comporta la ricerca spasmodica di un oggetto, o la ripetizione di un comportamento senza il quale l'esistenza di un soggetto diviene problematica o insostenibile.
Il termine Dependence, dal latino "dependère" cioè "essere appeso, attaccato", nella letteratura scientifica viene utilizzato facendo riferimento alla dipendenza fisica e chimica dell'organismo verso la sostanza. Quotidianamente viene anche utilizzato per fare riferimento alla dipendenza "fisiologica" dell'essere umano, non solo dagli oggetti che soddisfano i suoi bisogni essenziali (acqua cibo calore protezione), ma anche dai suoi simili (madre, familiari, partner, amici...), per le sue necessità e i suoi desideri, materiali e affettivi.
La dipendenza quindi è la nostra storia, la nostra natura, nonostante il discorso corrente promuova l'immagine del self made man e idealizzi l'indipendenza come punto di arrivo dell'essere umano "realizzato".
Come è noto ai clinici, l'oggetto della dipendenza può essere realmente qualsiasi "oggetto", lasciando spazio ad una moltitudine di possibilità e ad un proliferare di etichette diagnostiche, così tipico del nostro tempo: sostanze chimiche legali e non, comportamenti e attività come lavorare, mangiare, fare acquisti, navigare in internet, giocare.
Questa breve panoramica serve per introdurci nella complessità del fenomeno: per ulteriori approfondimenti, continua a seguire il nostro blog e leggi il programma del Master "New Addiction e Dipendenze da Sostanza", in partenza nella nostra sede di Varese il 21 gennaio 2017.