di Simona Morganti
25 Novembre 2017 CAPITOLO II
In Italia commette reato di stalking: chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in maniera da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura, ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita.
Chi mette in atto reiteratamente condotte come la minaccia e la molestia lo fa in base ad un preciso disegno, ad una strategia: questa è l’innovazione introdotta dalla legge 38 del 2009 che riesce dunque a individuare l’intenzione sottostante ai singoli comportamenti, precedentemente denunciabili solo isolatamente l’uno dall’altro.
Si è trattato di una vera e propria svolta, in ritardo rispetto ad altri paesi, svolta che rischiava di essere vanificata dall’introduzione, a giugno, dell’art 162ter del codice penale in base al quale, per tutti i reati proseguibili a querela di parte non rimettibile, il Giudice non condanna il colpevole se ha “riparato” le conseguenze dell’illecito, pagando un risarcimento. La vittima ha solamente il diritto di essere ascoltata.
In Italia tra l’altro le cifre dei risarcimenti per danni fisici e psicologici non sono minimamente adeguate, vedi anche quelle relative ai figli delle vittime. (cfr CAPITOLO I di questo dibattito)
Domani la commissione Giustizia alla Camera dovrebbe approvare l’esclusione dello stalking dai reati estinguibili attraverso un risarcimento; l’emendamento da votare è stato presentato dall’on. Mara Carfagna e sostenuto anche dai deputati del PD.
Vediamo cosa succederà.
Il 25 Novembre, Giornata nazionale contro la violenza di genere è una buona occasione per continuare a parlare di questi temi.
Psicologia insieme ha una sorpresa in serbo per chi sia interessato a lavorare in questo settore.
[1] Dati pubblicati su l’Espresso del 5 ottobre 2017
Psicologa e Psicoterapeuta ad indirizzo sistemico-relazionale, svolgo attività clinica presso Psicologia insieme, Studio Associato e Associazione onlus, di cui sono il Presidente. Responsabile dell’area violenza e dipendenza nelle relazioni svolgo in questo settore formazione per operatori e gruppi di sostegno per l’utenza.