Mio figlio frequenta la prima media e sin da subito sia gli insegnanti che noi genitori ci siamo accorti dello scarso rendimento scolastico (voti tra il 4 e il 5 soprattutto in italiano e matematica e soprattutto nelle verifiche scritte). Alle elementari non andava male. Per scrupolo lo abbiamo sottoposto ai test DSA ma non sono stati rilevati particolari problemi in quell'area. E' certamente un ragazzino chiuso, pochissime amicizie, ha poca stima di se e spesso si sente inadeguato. Spesso triste e preoccupato. Naturalmente vedere gli scarsi risultati a scuola, nonostante gli sforzi immani nello studio e nella preparazione (fa ripetizioni) lo rende ancora più debole e sfiduciato. Vorrei tanto aiutarlo perché vedo gli sforzi per ottenere di più ma purtroppo senza risultati soddisfacenti. In particolare nelle prove scritte, sebbene sia preparato sull'argomento, non riesce a rispondere a tutte le domande, arriva sempre per ultimo a consegnare e fa molti errori. Come se non sapesse. Può trattarsi di un blocco emotivo? Cosa posso fare per aiutarlo? Grazie (Daniela)
Cara Daniela,
uno dei fattori escludenti il Disturbo Specifico dell’Apprendimento è proprio l’età dell’insorgenza della problematica e quindi, se suo figlio ha manifestato difficoltà all’ingresso nella scuola media, è probabile che il problema sia legato ad aspetti emotivi più che specifici di apprendimento; ed infatti anche i risultati ai test non hanno confermato alcun tipo di problema in questo senso. A questo punto crediamo che sarebbe il caso di concentrarsi su due aspetti che, alla luce di quanto lei ci racconta, appaiono fondamentali: da una parte strutturare un aiuto compiti che non sia solo “ripetizione” ma che sia un vero e proprio training su metodo di studio, tecniche per ricordare meglio, integrazione di strumenti tecnologici (tipo programmi al computer di correzione errori o creazione di mappe concettuali, ecc.); dall’altra potrebbe essere molto utile un percorso di sostegno alla motivazione e all’autostima: è probabile che il ragazzo sia in una fase delicata di crescita e che non riesca da solo a sciogliere alcuni blocchi emotivi o a gestire la relazione con i coetanei e con le figure adulte di riferimento (insegnanti, familiari, ecc.).
Ci racconta del suo carattere chiuso e delle sue insicurezze; c’è la possibilità che il ragazzo si sia trovato spiazzato all’ingresso nella scuola media, con tutte le novità che questo passaggio comporta, sia in termini di competenze relazionali richieste che in termini di maggiore impegno e autonomia nell’organizzazione dello studio.
Ci chiediamo inoltre se ci siano stati altri eventi in coincidenza con il calo del rendimento scolastico.
Per sciogliere questi nodi potrebbe esservi utile la consulenza di un esperto che riesca ad inquadrare bene queste difficoltà così da poter lavorare con suo figlio nella direzione giusta,
Un cordiale saluto
Psicologa, specializzata in psicologia scolastica e DSA. Svolgo attività di consulenza privata e riabilitazione per ragazzi con DSA e lavoro come psicologa scolastica nell’ambito di progetti di istituto rivolti sia alle insegnanti che agli alunni. Sono responsabile dell’Area Scuola dell’Associazione Psicologia Insieme Onlus. Faccio parte del Gruppo di Lavoro in Psicologia Scolastica dell’Ordine degli Psicologi del Lazio.