Il mondo della scuola sta cambiando: cambiano i programmi, cambiano i soggetti operatori (per numero e in alcuni casi per ruolo: nuove figure di tecnici, esperti…) cambiano i bambini, i ragazzi, i giovani che frequentano la scuola, cambia la relazionalità a più livelli fra i vari attori. Dirigenti, insegnanti e non solo, si trovano quotidianamente di fronte a sfide sempre nuove. Queste vanno dalla “semplice” gestione del clima e della disciplina in classe a imponenti questioni metodologiche e didattiche.
La relazione insegnanti-allievi sembra porre consistenti interrogativi a chi si mostra disponibile a questo tema. Stare in classe starebbe diventando sempre più difficile, per l’adulto che insegna come per il giovane che impara. Per gli allievi la scuola continua ad essere un obbligo, gli insegnanti percepiscono e manifestano questa fatica e spesso chiedono aiuto, consigli e sostegno per migliorare alcuni aspetti della loro professionalità, in modo da realizzare al meglio tutte le potenzialità che in essa sono racchiuse.
Molti insegnanti cominciano a riconoscere l’efficacia di un clima positivo, all’interno della classe, sul livello di apprendimento degli allievi e, dagli anni ’50, numerosi studi danno conferma di questa utilità.
Si riconosce, quindi, che stare bene in classe non solo alleggerirebbe l’aspetto psicologico dell’essere, ma avrebbe effetti positivi sulla motivazione e sul rendimento. Il peso psicologico ed emotivo della lezione esiste per gli allievi, ma esiste anche per gli insegnanti che devono mettere in atto una serie complessa di strategie comunicative e relazionali, che spesso si vedono costretti ad apprendere attraverso l’ auto sperimentazione sul campo.
Le emozioni sono una sfera fondamentale della persona come totalità integrata. Lo sviluppo dell’affettività e delle emozioni si interseca con lo sviluppo cognitivo e sociale di ogni individuo.
Infatti, attraverso percorsi di educazione socio-affettiva, è possibile sperimentare le diverse modalità relazionali e fare conoscenza di aspetti sconosciuti della propria personalità , costituendo, così, un’occasione di riflessione e di recupero.