Questo articolo è tratto dal seminario tenuto dalla dr.ssa Silvia Rondinelli in occasione del LUNEDINSIEME del 21 gennaio, avente per tema tutti gli aspetti pratici da conoscere per avviare la professione di psicologo.
Consigli pratici per il neo-collega.
di Silvia Rondinelli
In Italia ci sono molti luoghi comuni sulla figura dello psicologo e il lavoro che svolge.
Innanzi tutto proviamo a definire meglio questa figura professionale; lo psicologo è un professionista della salute che usa metodi e tecniche per risolvere stati di disagio e sintomi specifici. Il suo lavoro consiste nel favorire un cambiamento a livello psicologico e comportamentale attraverso strumenti specifici in accordo con il paziente. Lo psicologo può lavorare sia nel settore privato, in qualità di libero professionista, sia come dipendente del settore pubblico presso ospedali, A.s.L, Province, Regioni, Aziende.
Il percorso per diventare psicologo è lungo e faticoso e la laurea si rivela, sempre più spesso, una tappa intermedia in un processo formativo che sembra non finire mai. E poi?
Psicologo si, ma non ancora occupato, comunque coinvolto in concorsi, selezioni per l’ammissione a una scuola di specializzazione o la scelta di qualche lavoretto part-time per pagare la nostra formazione. L'esperienza prevalente è quella di trovarsi in un labirinto di informazioni che, molto spesso, sono ricercate in modo casuale senza avere una traccia ben precisa. Parlare di psicoterapia, ad esempio, è un'operazione alquanto complessa a causa della molteplicità e diversità di orizzonti.
Tutti gli approcci in Psicoterapia si basano su una relazione terapeutica che utilizza strumenti psicologici e tutti sono interessati a rimettere in moto un processo di sviluppo che si è arrestato all'interno degli individui o fra gli individui. Il mercato del lavoro per uno psicoterapeuta, rispetto a quello dello psicologo può apparire più ampio viste le maggiori attività possibili, ma non sempre è così. Data la concorrenza dell’elevato numero di psicoterapeuti, per riuscire a svolgere la propria professione in piena attività e con un buon guadagno, è necessario attendere ancora del tempo; ecco perché, sempre più spesso, molti neo psicologi, a causa dei costi onerosi e della lunghezza dei tempi, scelgono di intraprendere corsi di specializzazione che non impegnino 4 o 5 anni e che diano una qualifica specifica in un settore. Nel seguire questa strada, dunque, converrebbe guardare il mercato del lavoro, trovare ambiti ancora "inesplorati" o non troppo inflazionati e scegliere con cura un corso riconosciuto valutando di volta in volta i docenti e la struttura della formazione.
I campi da approfondire sono ancora tanti: psicodiagnostica, sessuologia, criminologia, progetti scolastici. Risulta, quindi, importante formulare un progetto formativo che trovi praticabilità nel mondo del lavoro e superare l'incertezza sulle prospettive occupazionali, ma l’ingrediente principale è saper scegliere quello che più ci piace, individuare un’area di interesse e approfondirla. Con il passare del tempo diventerà sempre più importante essere specializzati in qualcosa e poter dimostrare di esserlo.
Molti colleghi pensano che sia più facile trovare lavoro nelle grandi città scegliendo dolorosamente di lasciare la propria città di origine per andare ad inseguire un sogno chissà dove. È importante, invece, partire dalla propria città, dalle persone che conosciamo e dai luoghi che abbiamo sempre frequentato, ci aiuterà all’inizio del nostro percorso a sentirci più a nostro agio in un luogo che sentiamo familiare. Può essere fondamentale una buona pubblicità e partire da un posto conosciuto ci potrebbe aiutare.
Molto spesso la difficoltà nasce nel capire cosa possiamo pubblicizzare e quali canali sono i più percorribili. Lo psicologo in realtà può pubblicizzare più o meno tutto, l’importante è seguire le giuste procedure: targhe apposte esclusivamente sull'edificio in cui viene svolta l'attività professionale; Inserzioni sugli elenchi telefonici; inserzioni sugli elenchi generali di categoria; Inserzioni su internet. Per qualsiasi dubbio è sempre bene contattare l’albo e chiedere maggiori informazioni per evitarne l’intervento e le relative sanzioni previste. La situazione è diversa per i biglietti da visita: non e' necessario richiedere un’autorizzazione preventiva. È molto importante scrivere chi siamo; cosa facciamo e i riferimenti per contattarci. Stop! Non è un volantino, è ciò che ci rappresenta e quindi è sempre bene essere chiari e concisi: consegniamolo di persona a chi crediamo possa servire..
L’importante è fare questo mestiere con passione e lealtà verso ciò che sentiamo più vicino.
In bocca al lupo a tutti voi!