Area Riservata

Monica (nome di fantasia) è una ragazza di 20 anni che vive in provincia di Roma con la famiglia, padre imprenditore, madre professoressa, un fratello piu’ piccolo. E’ iscritta al primo anno di matematica.

Ha poco dialogo con i genitori che le rimproverano di pensare troppo ai ragazzi.

Un anno fa esce con un’amica e vanno in un locale, conoscono due ragazzi ed entrambe cominciano una storia, ma quella dell’amica finisce quasi subito.

…Alla fine dell’estate, quando l’esame era vicino, dopo aver osservato scettica come io cercavo le parole che non conoscevo sul vocabolario, nello stesso ordine secondo cui le trovavo disposte nella frase da tradurre, e mi appuntavo i significati principali, e solo allora mi sforzavo di capire il senso, disse cautamente: “T’ha detto la professoressa di fare così?”. La professoressa non diceva niente, assegnava solo gli esercizi. Ero io che mi regolavo in quel modo. Tacque un po’, quindi mi consigliò: “Leggiti prima la frase in latino, poi vai a vedere dov’è il verbo. A seconda della persona del verbo capisci qual è il soggetto. Una volta che hai il soggetto ti cerchi il complemento oggetto se il verbo è transitivo, o se no gli altri complementi. Prova così”. Provai. Tradurre all’improvviso mi sembrò facile. A settembre andai all’esame, feci lo scritto senza nemmeno un errore e seppi rispondere a tutte le domande.
(da “L’amica geniale” di Elena Ferrante)

È dunque solo questione di metodo?

Avete già visto il nuovo video di Moby "Are you lost in the world like me?"

Paura e sgomento in una dimensione popolata da uomini che, come zombie, condividono spazi ma non interagiscono, non si scambiano sguardi, non si parlano. La percezione è di totale irrealtà. Succedono cose, anche terribili, in questa dimensione: violenze fisiche e psichiche, dirette all’altro o a sé. Il tutto in bianco e nero.

Ma è proprio così: la realtà come appare dietro lo schermo dello smartphone, o del pc, ci appare in bianco e nero, cioè svuotata di ogni dimensione emotiva e simbolica. Gli altri sono oggetti, comparse, privi di spessore, tanto che ci permettiamo di dire e fare di loro qualsiasi cosa. L’altro, dietro lo schermo, diventa oggetto di consumo: posso usarlo per guadagnare “like”, per insultarlo, per farmi bello, per sentirmi migliore svilendo lui. Il prezzo non conta.

di Alessandra Schiavi

Alzi la mano un genitore che non vorrebbe vedere il proprio figlio sempre felice. Penso che se ponessi questa domanda in una platea di mille e mille genitori non vedrei un solo dito sollevato.

A partire da Gennaio 2017 Psicologia Insieme attiverà un Gruppo di sostegno per genitori di figli preadolescenti e adolescenti

PSICOLOGI IN CERCA DI NUOVI MERCATI
Ieri si è conclusa la 5° edizione del master DSA e Quadri Clinici correlati e, come sempre avviene alla fine di un bel percorso formativo, si è fatto un bilancio di quello che è stato e, soprattutto, di quello che potrebbe essere: in questi mesi di formazione sono emerse una serie di criticità sul ruolo dello psicologo ma, cosa fondamentale, ci sono state idee e proposte per esplorare nuove nicchie di mercato e strade alternative per raggiungerle.

Nel 2010, esattamente 4 mesi prima l’approvazione della legge 170, su “Il sole 24 ore” compariva questo articolo:

A partire da novembre 2016 Psicologia Insieme vuole essere presente con i servizi di sostegno e consulenza anche nella sede di Centocelle a Roma. Il già avviato Polo scolastico di via delle Robinie 112 si arricchisce così di nuovi servizi dedicati ai bambini e ragazzi e alle loro famiglie.

A partire da Novembre 2016 Psicologia Insieme vuole essere presente con i servizi di sostegno e consulenza anche nella sede di Centocelle a Roma. Il già avviato Polo scolastico di via delle Robinie 112 si arricchisce così di nuovi servizi dedicati ai bambini e ragazzi e alle loro famiglie.

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